Il complesso di Villa Giulia è di origine cinquecentesca e nasce di proprietà della famiglia Balbi;
nell'ottocento la proprietà della villa passa ai patrizi veneziani Morosini e nel secondo decennio del novecento all’arch. Gino Peressutti.
L’arch. Gino Peressutti, noto per avere firmato il progetto di Cinecittà a Roma e per aver costruito a Padova i più bei fabbricati in stile floreale, ristrutturò villa e giardino creando quegli ambienti familiari e nel contempo aristocratici che oggi si possono apprezzare nella loro originale fisionomia e di cui le decorazioni murarie delle sale interne (vedi riproduzione fotografiche) sono parti essenziali.
Il fabbricato riproduce l’impianto classico della villa veneta (costruito da un corpo principale su tre piani con due saloni sovrapposti, da cui si diramano due ali laterali più basse destinate a stalle, fienili e dimora della servitù), ma l’arch. Peressutti, che si era formato a Vienna, reinventò per la dimora sua e della moglie Giulia gli spazi, le decorazioni e gli arredi tutt’ora presenti, facendo di Villa Giulia un singolare ed affascinante esempio di liberty.
Alla stessa rielaborazione si deve l’impianto progettuale del giardino, caratterizzato da simmetrie rigorose tuttora leggibili, tra alberi secolari, viali alberati e siepi di bosso che incorniciano le numerose sculture fedelmente aderenti all’impianto originario. Sul lato occidentale, simmetricamente opposta alla villa, la statua di Ercole e quattro colonne.